Gli impianti di climatizzazione non rappresentano un pericolo di diffusione dei virus ma in molti casi un’opportunità per migliorare le condizioni di sicurezza, ovviamente se ben gestiti e mantenuti.
Un modo per ridurre il rischio di contagio è la ventilazione degli ambienti condivisi da più soggetti che consente di diluire l’eventuale carica virale prodotta dal soggetto infetto. La ventilazione può essere attuata aprendo le finestre (areazione) oppure tramite sistemi meccanici (ventilazione meccanica).
Ventilare utilizzando un impianto di ventilazione o un impianto di climatizzazione dotato di ventilazione consente filtrare l’aria esterna e depurarla da polveri, particolato in sospensione, pollini etc., cosa ovviamente non possibile con la semplice apertura delle finestre.
Quindi l’impianto di climatizzazione che fa anche ventilazione, immettendo aria esterna, contribuisce a ridurre il rischio di contagio tramite diluizione dell’aria.
Per questo risulta importante mantenere l’impianto pulito e igienizzato per garantire la salubrità dell’aria che respiriamo.
Ma se l’impianto di climatizzazione non è dotato di ventilazione?
L’impianto lavora a ricircolo dell’aria: aspira l’aria dell’ambiente interno la raffredda o riscalda e poi la reimmette nell’ambiente (split o ventilconvettori). In questo caso si può far funzionare l’impianto tenendo aperte le finestre periodicamente nelle abitazioni e negli uffici per garantire l’entrata dell’aria esterna.
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